Un picnic da divi

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Un picnic da divi

Non può sfuggire ai ricordi la nota scena di danza tra Hal Carter (interpretato da William Holden) e Madge Owens (Kim Novak) nella pellicola anni ’50 Picnic. Un affascinante Holden comincia a danzare sul prato, durante un picnic, (attorno al quale si muoveranno tutte le vicende e relazioni del film) e una bellissima Kim Novak, che da lontano l’osserva, séguita a danzare a sua volta.

Cominciano a muoversi sulla base di un medley tra Moonglow, nota anche come Moonglow and Love, una canzone popolare del 1933 e il brano Theme from Picnic, una canzone di successo composta da George Duning e Steve Allen. I due sono memorabili.

Holden prima di Picnic

Aveva già girato oltre 20 film prima di Picnic ma non riusciva comunque a diventare quel divo che tanto desiderava essere. Eppure, Holden aveva tutte le carte in regola: bell’aspetto, carismatico, talentoso.

Si accorge di lui Billy Wilder, uno dei registi e sceneggiatori più brillanti ed eclettici nella storia del cinema statunitense che diede proprio ad Holden un ruolo importante nella nota pellicola Viale del tramonto. Da lì il successo per il giovane Holden.

Nel 1955 arriva Picnic. Il picnic lungo le rive del fiume è l’evento centrale della giornata e dello stesso film a cui ha dato il nome, un momento di svago attorno al quale ruotano tutte le relazioni del paese e il momento in cui Hal (W. Holden) e Madge (Kim Novak), sotto un cielo stellato, danzano sulle note di Moonglow.

Nella pellicola Picnic del ’55, attorno ad un evento quale è il picnic, ruotano tutte le relazioni umane. Questo perché il picnic è esattamente un momento per stare insieme per incontrarsi, per innamorarsi.

I divi del cinema holliwoodiano come Holden e Novak, non sono stati i soli ad amare, per davvero o per finta, il picnic. Tant’è che se torniamo indietro nel tempo, scopriamo che il picnic era soprattutto un’usanza di moda fra i nobili.

Il picnic (da pique, prendere, e nique, piccola cosa) era una trasgressione molto apprezzata dai nobili del ‘600.

Si narra, ad esempio, che la regina Maria Antonietta fosse la più grande fan di queste scampagnate all’aria aperta, un’occasione per rompere la routine di corte e svagarsi nei prati attorno a Versailles.

Per nostra fortuna, l’usanza del picnic non è rimasta appannaggio dei nobili, piuttosto è alla portata di tutti; in spiaggia, o in un parco, nei boschi, sotto ulivi secolari. Ovunque il picnic può essere un’esperienza da “divi e da nobili”.